La coltivazione dello Zafferano

Il metodo Corda nella Coltivazione

Da circa sessanta anni la famiglia Corda è attiva nella coltivazione e nella raccolta dello zafferano. La coltivazione avviene in modo naturale, senza l’uso di concimi chimici o altro, ma solo con il metodo elaborato dal Sig. Corda Giovanni, che negli anni si è sviluppato fino a farlo diventare uno dei migliori metodi di coltivazione naturale del prezioso bulbo.

Questa tecnica, affinata nel tempo, è diventata una delle tecniche più usate nella zona. Ora gli eredi proseguono nel perfezionamento della tecnica, sperimentando nuove soluzioni per ottenere una maggiore resa, lasciando inalterate le caratteristiche organolettiche singolari della preziosa spezia.

campo di zafferano pronto per la coltivazione
campo di zafferano
Campo di zafferano
Campo di zafferano

Intervista a Giovanni Corda

“Con una motozappa, nel periodo compreso tra fine di agosto e tutto settembre, a seconda delle condizioni climatiche, faccio i solchi ad una distanza di ottanta centimetri uno dall’altro.

La profondità è di appena quindici centimetri ma poi, una volta messi a dimora i bulbi, li rincalzo fino a raggiungere una ventina di centimetri dal piano di calpestio.

“I motivi che mi hanno indotto ad applicare questo metodo di coltivazione sono diversi: In primo luogo lo faccio per non inchinarmi troppo nel periodo della raccolta, secondo, per non calpestare il terreno sopra i filari dei bulbi, che quindi resta più soffice e inoltre questo favorisce il drenaggio dell’acqua.

Poi i bulbi vengono sistemati a circa dieci centimetri l’uno dall’altro.
Importante è utilizzare bulbi di buona qualità. Per avere bulbi buoni evito di lasciarli troppo nel terreno.”

“Prima era uso lasciarli nel terreno dai cinque a sette anni, ma la maggiore resa si ottiene nel terzo anno di impianto (s’annu ‘e su grofu).”

“Poi comincia la decadenza della produzione di fiori e il bulbo inizia a svuotarsi. Quindi preferisco togliere il bulbo quando ha raggiunto la migliore condizione e prima che inizi a decadere, anche perché la vendita del bulbo, economicamente, rende quanto la vendita dello zafferano e ritengo giusto vendere bulbi di alta qualità.”

“Ci vuole più terreno e ogni anno si deve utilizzare un terreno diverso alternando le colture: Dove non metto lo zafferano metto preferibilmente fave, piselli o ceci. Di solito, se non ci sono bizzarrie del tempo, ottengo dei buoni raccolti, ma ci vuole molto impegno. Nei terreni dove coltivo zafferano difficilmente vi si trova altra erba. Le continue zappettature e l’estirpazione delle erbe possono solo giovare alla coltura dello zafferano. Il rendimento a questo modo è superiore al chilogrammo di zafferano puro per mille metri quadrati, ma si può arrivare, con questo metodo, anche ad un chilo e trecento grammi.”

Gruppo di fiori di zafferano di San Gavino Monreale
"Su Grofu"